Ordine Equestre del  Santo Sepolcro di Gerusalemme

 

LUOGOTENENZA PER L'ITALIA MERIDIONALE TIRRENICA


 LA CAVALLERIA CRISTIANA :  Introduzione alla Cavalleria

prima pagina  

 

 

 

INTRODUZIONE

ALLA CAVALLERIA

 

 

San Carlo Magno (742-814),

il Santo Cavaliere Imperatore e  Protettore della Chiesa.

 

Breve introduzione storica.

La Cavalleria , costituita da guerrieri combattenti a cavallo , è una istituzione assai antica : Tacito menziona già presso i Germani una cerimonia di consegna delle armi al giovane guerriero .  Assunse nel medioevo un'importanza considerevole nell'Occidente cristiano ; confusa dapprima con la nobiltà , con la classe cioè degli uomini d'armi , quelli soprattutto che erano al seguito di un signore , se ne separò per l'introduzione progressiva di regole , che ne fecero una classe sottoposta a leggi sempre meglio definite .

Il concetto classico di Cavalleria sorge con il Sacro Romano Impero di Carlo Magno e la schiera dei suoi Paladini, promuovendo la restaurazione e conservazione di una società gerarchizzata secondo l'insegnamento della tradizione cristiana e romana. La Cavalleria prenderà sviluppo ideale e pratico a partire proprio dal fatidico Natale dell'800 d.C. in cui Carlo Magno diviene Imperatore e quindi Protettore della Santa Romana Chiesa.

Assai presto nella società cavalleresca si svilupparono un elemento religioso e un ideale morale .  Già dall'878 papa Giovanni VIII aveva proposto come obbligo per i cavalieri la lotta contro gli infedeli .  Ma soprattutto nel rito della vestizione la Chiesa intervenne per farne un atto simbolico che richiamasse le regole morali , alle quali il cavaliere doveva conformare la sua vita .  Già da gran tempo le armi del cavaliere erano benedette ; conosciamo pontificali assai antichi (uno dell'Abbazia di Sant'Albano di Magonza , risalente al 950 circa , e altri di Besancon e di Reims dell'XI sec.) in cui è fissato il rituale per la vestizione , e da cui risulta che era il vescovo a consegnare la spada al giovane cavaliere .  Presto la vestizione prese il carattere di una vera ordinazione , come appare dal Pontificale di Guillaume Durant , vescovo di Mende .

Nell'XI sec. il giovane nobile veniva solennemente accolto nella classe dei cavalieri (lat. milites) , con una cerimonia nel corso della quale egli doveva dare prova della sua forza e della sua abilità .  Nella vestizione il futuro cavaliere riceveva le armi da un padrino , che contemporaneamente gli dava la collata , o palmata , colpo violento sulla nuca o sulla guancia ; poi montava a cavallo e correva una quintana , rovesciando con la sua lancia alcuni manichini .

Ma in pratica la cerimonia si svolgeva raramente secondo il rituale descrittoci da questi testi .  In molti casi il padrino era un laico , anzi il padre stesso del cavaliere , in particolare se si trattava di figli di re ; spesso la vestizione avveniva alla vigilia di una battaglia o dopo una vittoria : cinquecento cavalieri furono armati prima della battaglia di Azincourt (1415) e la vestizione di Francesco I fu compiuta da Baiardo sul campo di battaglia di Marignano (1515) . 

La veglia d'armi , poi , nel corso della quale l'aspirante cavaliere pregava e meditava in attesa di ricevere le proprie armi , non era certamente abituale .  Ma il carattere religioso della vestizione rimase inalterato e la Chiesa intervenne sempre nella cerimonia , con ciò mantenendo e accrescendo la sua influenza sulla classe nobiliare e instaurando quella regola morale che doveva contraddistinguere profondamente la cavalleria e , attraverso questa , i costumi della nobiltà .

Poiché la cavalleria era divenuta una sorta di ordine , essa imponeva a colui che ne era investito una regola di vita e stretti obblighi morali : lealtà , valore , fedeltà , rispetto della donna , protezione dei deboli (la vedova e l'orfano) , difesa della fede e della Chiesa , costituivano l'ideale del cavaliere .  Se questo ideale raramente fu raggiunto nella sua perfezione , se un gran numero di cavalieri si comportarono spesso senza scrupoli , ciò non toglie che il codice della cavalleria rimanesse in sommo onore nella coscienza individuale e collettiva . Un nuovo mondo spirituale era nato ed ebbe una profonda e durevole influenza sulla trasformazione dei costumi .

L'ideale che la cavalleria proponeva ( perfezione cristiana nella vita guerriera ) , e soprattutto l'obbligo di combattere per la fede , diedero ben presto origine alla fondazione degli Ordini militari , i cui membri , religiosi e nello stesso tempo guerrieri , si dedicavano alla difesa dei cristiani contro gli infedeli .  I più famosi di questi Ordini religiosi-militari gerosolimitani furono: l'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i Templari, i cavalieri ospitalieri di san Giovanni di Gerusalemme (di Malta) e i Teutonici.  Questi Ordini univano l'impegno di una vita cristiana a un'organizzazione che si conformava alla concezione di una società basata sulla nobiltà di nascita e la divisione di casta.  Un'evoluzione si ebbe in questi Ordini , specie fra il 1130 e il 1250 , nel senso di un ulteriore restringimento dei vincoli di casta : dal 1250 la regola dei Templari impose di non accogliere come cavalieri dell'ordine se non i nobili : i non nobili potevano entrarvi solo come subordinati .

I privilegi goduti dagli Ordini militari-religiosi e , al tempo stesso , l'esaurirsi della loro funzione di difensori della cristianità in Oriente , in seguito al consolidarsi della potenza turca , portarono gradualmente a una decadenza dei valori ideali di cui la cavalleria era depositaria .  Conseguenza fu la dura politica dei sovrani contro gli Ordini militari , di cui l'episodio più importante resta la lotta di Filippo il Bello contro i Templari .  D'altra parte nell'evolversi della società medievale l'appartenenza alla cavalleria divenne sempre più privilegio esclusivo dei figli di famiglia nobile .

In Normandia , già nell'XI sec. era norma che un giovane nobile divenisse in breve tempo cavaliere e nel XIII sec. , quando la borghesia mercantile veniva affermando i suoi diritti , quella dei cavalieri tendeva ormai a essere una casta sempre più chiusa , incapace di assolvere le funzioni per cui la cavalleria era nata .  Ciò non toglie che l'ideale cavalleresco sopravvisse a lungo , e ancora Dante attribuiva all'autentico cavaliere il " pregio della borsa e della spada " , ossia liberalità e virtù guerriera .

Ma , specialmente in Italia , il concetto di cavalleria venne identificandosi con quello di cortesia , grazie alla situazione storica che portò all'affermarsi delle signorie e dei principati .  La figura del cavaliere perfetto , lungamente elaborata nella letteratura , al principio del XVI sec. trovò la sua illustrazione esauriente nel Cortegiano di Baldassar Castiglione ...diede nel suo trattato il ritratto del moderno cavaliere , il cui primo requisito restava l'esercizio delle armi , ma che , devoto al suo signore , sapeva possedere anche con superiore raffinatezza tutte le doti di intelligenza e di eleganza che la cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento aveva esaltato .

 

I quattro capi della prima Crociata (1096-1099) indetta da Papa Urbano II :
Goffredo di Buglione, Raimondo IV di Tolosa, Boemondo di Taranto e Tancredi di Altavilla.
 

 

Principi fondamentali della Cavalleria

 

Strumento di dignità del Cavaliere è logicamente il "Cavallo": l'uomo che domina l'animale è simbolo di forza spirituale.

L'arma Sacra del Cavaliere (simulacro della Croce) è la "Spada" dall'elsa cruciforme. Davanti alla "Spada" piantata a terra a simbolo di Croce i Cavalieri inginocchiati pregavano.

Dopo la "Spada" il "Cingolo" e lo "Sprone" definiscono e qualificano lo "stato" di Cavaliere.

Il "Cingolo" era una larga e robusta cinghia di cuoio che i Cavalieri cingevano intorno alla vita per sostenere la spada e, a volte, anche lo scudo. Il "Cingolo" rappresenta il legame di fedeltà con i Dieci Comandamenti dell'Ordine divino della Cavalleria.

Gli "Sproni", regola e guida del cavallo, bagnati d'oro, rappresentano la Conoscenza superiore e trascendente che guida il vero Cavaliere.

 

La Cavalleria è una specie di "Ottavo Sacramento", per cui la cerimonia per la quale si è "fatti", "creati", "armati" o "rivestiti" Cavalieri appunto perché fondamentale, è solenne.

 

 

 

 

La sostanza dell'Ordine della Cavalleria, equiparato all'Ottavo Sacramento, è nel Codice morale e nelle riposte aspirazioni di salvezza che lo distinguono, e che fanno del Cavaliere - attraverso l'intramontabile Decalogo - l'uomo "per eccellenza".

Codice della Cavalleria

I dieci comandamenti dell'Ordine divino della Cavalleria

1 - Crederai in ciò che insegna la Chiesa e osserverai tutti i suoi comandamenti.

2 - Proteggerai la Chiesa.

3 - Rispetterai tutti i deboli e sarai loro difensore.

4 - Amerai il paese in cui sei nato.

5 - Non indietreggerai dinanzi al nemico.

6 - Farai agli infedeli guerra senza quartiere.

7 - Compirai esattamente i tuoi doveri feudali, se non sono contrari alla legge di Dio.

8 - Non mentirai e sarai fedele alla parola data.

9 - Sarai generoso e liberale verso tutti.

10 - Sarai sempre e dovunque il campione del diritto e del bene contro l'ingiustizia ed il male.

 

 

" Cavalieri, non dimenticatevi che Dio vi ha creati tali

per essere il baluardo e la difesa della Chiesa ! ".

(Garin li Loherains, Arcivescovo di Reims)

 

 


 

Fonti :

 

Voce "Cavalleria", Enciclopedia Universale Rizzoli-Larousse , Milano, 1967.

La Cavalleria e gli Ordini Cavallereschi , di Arrigo Pecchioli, Editalia, Roma, 1980.

La Cavalleria : la forza delle armi al servizio della verità inerme , di Alfredo Saentz, Il Cerchio, Rimini, 2000.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

OESSG

Luogotenenza per Italia Meridionale Tirrenica

 

 

E-mail: info@oessg-lgimt.it

Web: www.oessg-lgimt.it