Ordine Equestre del  Santo Sepolcro di Gerusalemme

 

LUOGOTENENZA PER L'ITALIA MERIDIONALE TIRRENICA


  CULTURA E SPIRITUALITA' :  Anselmo Adorno, Cavaliere del Santo Sepolcro e la Jerusalemkerk di Bruges , di Giovanni Battista Rossi

prima pagina  

 

Anselmo Adorno, Cavaliere del Santo Sepolcro

e la Jerusalemkerk di Bruges 

 

di Giovanni Battista Rossi

 

 

La Jerusalemkerk di Bruges.

 

 

Bruges, capoluogo delle Fiandre occidentali, è una delle grandi mete turistiche d’Europa, grazie al tessuto urbano che ha mantenuto integro fino ai nostri giorni l’aspetto medievale e rinascimentale. Aggiungono fascino alla città i canali, nei quali si specchiano gli edifici storici, e le raffinate opere d’arte conservate nei musei e nelle chiese. La città ebbe grande floridezza fra il XIV e il XVI secolo, grazie ai commerci, che fecero affluire grandi quantità di denaro e richiamarono esponenti delle maggiori famiglie di banchieri. Gli scambi con l’Italia sono testimoniati dalla Madonna di Michelangelo conservata nella chiesa di Notre-Dame. Nella basilica del Santo Sangue è un’ampolla contenente, secondo la tradizione, la reliquia del Sangue di Cristo, donata alla città da Baldovino IX di Fiandra che nel 1204 era stato incoronato imperatore di Costantinopoli, occupata dai latini durante la IV crociata.

Bisogna allontanarsi dal centro affollato di visitatori per raggiungere un monumento dagli aspetti architettonici singolari e la cui storia si richiama alla tradizione del viaggio in Terrasanta: è la Jerusalemkerk, la chiesa di Gerusalemme. Essa fu cappella gentilizia dei banchieri genovesi Adorno, una delle famiglie che fecero fortuna a Bruges. Nel sito occupato da una modesta cappella duecentesca - pare costruita in legno – sorse un edificio più grande, più volte rimaneggiato fino alla costruzione attuale, iniziata nel 1424 e terminata nel 1470, dovuta in gran parte a Pietro II Adorno, padre dell’Anselmo di cui parleremo più avanti. L’attuale Jerusalemkerk include una serie di rimandi al Santo Sepolcro di Gerusalemme e l’insegna della croce quintuplice, come quella di Santa Caterina del Sinai appaiono inserite come elementi decorativi. E’ tradizione che sia Pietro II che Giacomo Adorno avessero compiuto il viaggio in Terrasanta, ma è di quello di Anselmo che ci restano memorie più dettagliate.

 


  

La Cappella del Calvario   -   Lastra a pavimento con la croce quintuplice.

 

 

Questi nacque l’8 dicembre del 1424 da Pietro II ed Elisabetta Braderick. Era destinato a una vita avventurosa: già a sedici anni si distinse per valore nei tornei; a ventuno sposò Margherita van der Bank, dalla quale ebbe dodici figli. Si avviò presto a una brillante carriera politica: più volte tesoriere della città, la prima delle quali a trentacinque anni; fu consigliere e alle soglie dei cinquanta divenne borgomastro. Quando ottenne questa carica Anselmo si era già distinto per doti diplomatiche; essendo ben introdotto alla corte di Scozia (aveva ospitato Maria Stuart, fuggita nelle Fiandre durante le lotte di potere di quegli anni) fu incaricato dal duca di Borgogna Carlo il Temerario di recarvisi in missione presso Giacomo III nel 1469. L’anno successivo fu inviato nelle regioni islamiche del medio oriente per instaurare relazioni con i governanti e riportare informazioni utili alla politica e al commercio.

Fece testamento, come era costume prima di un tale viaggio, lasciando alle due figlie le due versioni del San Francesco stigmatizzato di Jan van Eyck oggi conservate nei musei di Torino e Filadelfia. Partì con sei compagni tra i quali il figlio Giovanni, attraversò l’Italia accolto da varie corti e dal papa Paolo II e si imbarcò per Tunisi. Di qui, attraverso l’Egitto raggiunse la Palestina con Gerusalemme e, proseguendo attraverso la Siria, Cipro e Rodi, rientrò nelle Fiandre nell’agosto del 1471, dopo aver fatto nuovamente tappa presso varie corti italiane e in Austria. Il successo dell’ambasceria gli valse la nomina a ciambellano del ducato di Borgogna. Già in ottobre partì nuovamente, stavolta per la Scozia.

Abbiamo una gran messe di notizie sui luoghi toccati durante la missione in oriente ma Anselmo non ci ha lasciato, forse per modestia, una descrizione dell’investitura cavalleresca sul Santo Sepolcro. Essa però è chiaramente desumibile dagli scritti del figlio Giovanni; questi inviò due successivi resoconti di viaggio al re di Scozia. Nel più antico racconta al sovrano che il padre, fin da quando aveva ricevuto dalla sua maestà l’investitura cavalleresca (l’ordine di sant’Andrea) aveva ardentemente desiderato visitare Gerusalemme, per ottenervi la conferma spirituale della dignità equestre ottenuta. Solo nella città santa era divenuto pienamente cavaliere, poiché fino a quel momento egli si considerava solo un novizio. Nello scritto più tardo inoltre definisce il padre “cavaliere gerosolimitano”. I sentimenti di Anselmo attestano anche il significato di autentico pellegrinaggio con il quale egli visse quella che doveva essere essenzialmente missione diplomatica. Giovanni Adorno qualifica il genitore barone di Corthuy e Tilatine: come è noto a quell’epoca il requisito di nobiltà era necessario per divenire cavaliere del Santo Sepolcro.

Il completamento della Jerusalemkerk coincide proprio con l’epoca del viaggio di Anselmo ai luoghi santi.

Nel 1472 morì la moglie Margherita. Una nuova ambasceria in oriente presso i persiani, che si intendeva spingere allo scontro con gli arabi, fu interrotta nel 1474 quando apparve destinata a fallire. Morto Carlo il Temerario le fortune di Anselmo declinarono: accusato di malversazione conobbe il carcere. Lasciate le Fiandre si rifugiò presso l’amico Giacomo Stuart in Scozia, ma nel 1483 i nobili avversari del re, capeggiati da Alexander Gordon lo uccisero nel corso di uno scontro, probabilmente un’imboscata. Cinque anni più tardi anche Giacomo III finì ucciso alla battaglia di Sauchieburn.

Anselmo Adorno fu sepolto in Scozia, nella chiesa di San Michele a Linlithgow: solo il suo cuore fu portato nella tomba che si era preparato a Bruges, al centro della Jerusalemkerk.

Al visitatore la chiesa mostra una semplice facciata in mattoni e l’elemento esteriore più appariscente è la torre che la sormonta, coronata da una loggetta sulla quale si imposta un coronamento in legno sormontato dal globo.

L’interno è dominato dalla scenografica cappella del Calvario, che sovrasta l’altare e a cui si accede per due scalinate; è evidente che la posizione sopraelevata intende imitare, in modo peraltro infedele, la situazione della roccia del Golgota incorporata nella basilica di Gerusalemme; sopra la cappella, con le grandi croci che sovrastano una panoplia di teschi e simboli della Passione, si imposta la grande torre che si è ammirata all’esterno della chiesa. Passando sotto le scalinate che conducono al “Calvario” si accede a un vano rettangolare dalle volte basse, impropriamente definito cripta, perché sostanzialmente al livello della navata; esso contiene un altare della Veronica e presenta all’ammirazione due reliquiari aurei, contenenti rispettivamente una scheggia di pietra del Calvario e un frammento del legno della Croce. Sulla destra una porta bassa, che si varca solo inchinandosi, dà in un piccolo vano, evidente imitazione del Sepolcro di Cristo; sulla destra è presente come a Gerusalemme il piano di marmo, ma la fronte della “tomba” è una grata che lascia vedere una scultura del Cristo morto, copia di un originale trasportato nella basilica del Santo Sangue. Uscendo nuovamente nella falsa cripta si nota nel pavimento una grande lastra di pietra nera con la croce quintuplice. La posizione sotto il Calvario e a sinistra della riproduzione del Santo Sepolcro dà l’impressione che essa intenda evocare la pietra dell’unzione.

 

 

   

Raffigurazione del Santo Sepolcro   -   Reliquario della Croce.

 

 

Ritornando nuovamente nella navata della chiesa si riconosce il ripetersi nella decorazione della croce gerosolimitana: essa è presente nel paliotto dell’altare, nella porta del tabernacolo e nei monumenti commemorativi. Al centro è il grande sepolcro in marmo nero opera di Cornelis Thieleman dove le ossa di Anselmo Adorno non tornarono mai accanto a quelle di Margherita.

La Jerusalemkerk di Bruges fa parte di una serie di edifici sparsi in tutta Europa che, in un’epoca in cui raggiungere la Terrasanta presentava difficoltà e pericoli che oggi a stento immaginiamo, davano al devoto la possibilità di compiere un pellegrinaggio spirituale sostitutivo. Essa è legata al ricordo di un cavaliere del Santo Sepolcro di oltre cinque secoli fa, un uomo dalla vita avventurosa, che ebbe il privilegio di viaggiare sino a Gerusalemme e condivise in quella chiesa con i suoi concittadini e noi posteri una memoria tangibile della basilica della Resurrezione.

 

 

 

 


 

Fonte :  scritti e appunti del Comm. Dott. Giovanni Battista Rossi .

 

 

 

 

 

 


 

 

 

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