Ordine Equestre del  Santo Sepolcro di Gerusalemme

 

LUOGOTENENZA PER L'ITALIA MERIDIONALE TIRRENICA


 TERRA SANTA : Il Santuario di Nostra Signora Regina della Palestina , di Vittorino Profera

prima pagina  

 

 

 

IL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA REGINA DELLA PALESTINA

 

di Vittorino Profera

 

 

Statua di N.S. Regina della Palestina sovrastante il Santuario.

 

Il Santuario di Nostra Signora Regina della Palestina sorge a Deir Rafat, a metà strada  fra Tel Aviv e Gerusalemme, dalla quale dista circa 30 chilometri; si trova al centro di importanti luoghi biblici, in una delle regioni più caratteristiche dell’antica Palestina, ai limiti della biblica Filistea, teatro delle imprese più popolari di Sansone.

Non solo: a cinque chilometri da Deir Rafat si trova la città di Beit Shemesh, costruita presso l’omonima città biblica, famosa per il passaggio dell’Arca dell’Alleanza che, caduta nelle mani dei Filistei e divenuta per loro causa di terrore, venne riconsegnata ai figli d’Israele (1 Sam 6,1-18).

Fu questo luogo, dalle consolidate tradizioni bibliche, che venne scelto dal Patriarcato latino di Gerusalemme per edificarvi il santuario, dopo che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento (il periodo non è casuale: nel 1847 Pio IX aveva ripristinato in sede residenziale l’antico Patriarcato latino di Gerusalemme), aveva acquistato cospicui lotti di terreno nella zona di Deir Rafat.

Tra i Patriarchi che si succedettero alla guida di questa rinata Chiesa latina, fu mons. Luigi Barlassina (1920-1947) che avvertì l’importanza di Deir Rafat come luogo di culto, dove far erigere un santuario dedicato alla Vergine Maria: Fu lui che, il 15 luglio 1920, in occasione del solenne ingresso nella basilica cattedrale del Santo Sepolcro e della conseguente consacrazione della diocesi a Maria, per la prima volta la invocò col titolo di «Regina di Palestina», titolo che venne approvato dalla Sacra Congregazione dei Riti tredici anni dopo, nel 1933. La consacrazione della diocesi alla Regina di Palestina assumeva per mons. Barlassina un preciso significato: porre sotto la sua protezione tutta la vasta opera di rinnovamento, spirituale e materiale, che intendeva realizzare in seno ad essa in un particolare momento storico, caratterizzato da gravi difficoltà a motivo del primo conflitto mondiale, da poco terminato. Egli aveva visto la Palestina teatro di contesa tra l’Impero Ottomano e le potenze dell’Intesa, a cominciare dall’Inghilterra, con il successivo passaggio dalla secolare dominazione ottomana al Mandato inglese (1920-1948).

 

 

Ingresso principale del Santuario.

 

Proprio in occasione della consacrazione della diocesi a Maria, mons. Barlassina compose la preghiera a Nostra Signora Regina di Palestina (vedi documentazione a sé).

Questa preghiera venne stampata in moltissime copie sul retro dell’immagine devozionale, riproducente l’originaria pala dell’altare maggiore, un quadro a olio di m 2,4 x 1,35.

La pala rappresenta la Vergine Maria nella gloria, mentre stende la mano destra sulla Palestina, sua patria, in segno di protezione. A lato due piccoli angeli le offrono le insegne regali: la corona e lo scettro. Ai piedi si scorge da una parte, prospiciente il mare, Haifa con il Santuario del Carmelo, dall’altra la città di Gerusalemme, congiunte da una serie di colline e di montagne.

Oggi la pala d’altare, collocata il 18 marzo 1928, a seguito di rifacimenti avvenuti all’interno del santuario, è stata sostituita nel 1941, con un gruppo marmoreo raffigurante la Vergine e due angeli, che le offrono rispettivamente lo scettro e la corona.

Il quadro ispirò a sua volta la statua di bronzo, alta più di due metri e mezzo, che ancor oggi giganteggia sopra la facciata del Santuario, dono dei Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e solennemente benedetta da mons. Barlassina il 10 marzo 1929.

 

 

Interno del Santuario.

 

Il santuario progettato da uno dei più rinomati architetti di Terra Santa, dom Maurizio Gisler (1855-1940), benedettino dell’Abbazia della Dormizione della Madonna sul Monte Sion in Gerusalemme, ebbe inizio nel 1925 e fu inaugurato solennemente il 21 marzo 1928 da mons.Barlassina.

Esso pone al centro la chiesa, con l’ingresso rivolto a sud, affiancata da due ali di edificio poste ad est e ad ovest. Sulla facciata, sopra una serie di archi, la dedica, scritta in latino: «Reginæ Palestinæ» (alla Regina di Palestina).

Il segno più evidente indicante il grande valore che il Patriarca intendeva attribuire al santuario di Deir Rafat è stata la decorazione della volta e le pareti, come pure di scolpirne le porte, con il saluto dell’arcangelo Gabriele («Ave Maria»).

 Scrivendo ai vari prelati sparsi in tutto il mondo, perché gli facessero recapitare la traduzione  negli idiomi locali della più comune lode a Maria, su 404 pervenute ne furono scelte 280. Oggi, purtroppo, a seguito di interventi di restauro (dovuti a infiltrazioni d’acqua) e di consolidamento della struttura del 1974, sono rimasti solo quelli della volta. La festività annuale di Nostra Signora Regina di Palestina, celebrata sin dal 1928, con una liturgia propria,  dopo la riforma promossa dal Concilio Vaticano II, è stata spostata dal mese di agosto, notoriamente il mese dell’Assunta, al 25 ottobre. La domenica concomitante con questa data diventa a sua volta occasione per la solenne celebrazione della festa. In tale circostanza il popolo cristiano di Palestina accorre in folto numero a Deir Rafat, stringendosi attorno al suo Patriarca e ai suoi vescovi, per rinsaldare nel nome di Maria la propria fede.

 

 

La solenne concelebrazione Eucaristica per la ricorrenza della Beata Vergine Maria Nostra Signora Regina della Palestina svoltasi a Deir Rafat il 28 ottobre 2007. Presieduta dal card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Con lui hanno celebrato il Patriarca Michael Sabbah, il Nunzio Apostolico Antonio Franco, tutti i vescovi del Patriarcato Latino di Gerusalemme e una trentina di sacerdoti.

 

 

Terminando, va precisato che N.S. Regina di Palestina, essendo stata nominata Patrona dell’ Ordine Equestre del Santo sepolcro di Gerusalemme con decreto di S.S. Giovanni Paolo II del 21 gennaio 1994, viene contemporaneamente celebrata (con piccole variazioni di carattere logistico) in tutte le Luogotenenze, Sezioni e Delegazioni del mondo.-  

 

(Foto e dati forniti dalla Custodia di Terra Santa)

Datum Veronæ 10 XI 2007 A.D.

A Vittorino Profera – Miles Ordo Equestris Sancti Sepulchri Hierosolymitani – scriptum est.

 

 

 

 


 

 

 

Decreto di Papa Giovanni Paolo II del 1994 in cui si conferma in modo perpetuo

 il titolo di Nostra Signora Regina della Palestina come Patrona presso Dio

dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

 

 

 

Nostra Signora Regina della Palestina.

 

 

 

 

Traduzione non ufficiale

DECRETO

 

Giovanni Paolo II

ad perpetuam rei memoriam

 

            E’ noto che i Membri dell’illustre Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, fin dall’inizio, hanno venerato con particolare devozione la Madre di Dio, la Vergine invocata con il titolo di Nostra Signora, Regina  della Palestina. Per cui basandosi su questa tradizione, il venerabile Fratello Nostro Giuseppe Caprio,  Cardinale della Santa Chiesa Romana, Gran Maestro del suddetto Ordine, accogliendo generali suppliche, ha approvato debitamente il titolo della Beata Vergine Maria, invocata sotto il suddetto titolo, e con lettera del 29 dello scorso novembre ha chiesto che fossero confermate da questa Sede Apostolica tali elezione ed invocazione, fatte secondo le Norme concernenti la nomina dei Santi Patroni ed a norma dell’Istruzione circa i calendari particolari e dell’Ufficio delle Messe proprie n.30.

            Volendo assecondare queste preghiere dell’Em.mo Signor Cardinale ed offrire ai diletti figli di questo Ordine una particolare testimonianza della Nostra benevolenza, risultando che questa elezione ed invocazione sono state fatte secondo le regole del diritto, osservate le norme che la Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha disposto, grazie alle facoltà da Noi concesse con la suprema  Potestà Apostolica, in forza di questa lettera confermiamo in modo perpetuo alla Beata Vergine Maria il titolo di Nostra Signora, Regina della Palestina, come Patrona presso Dio dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, concedendo tutti i diritti ed i privilegi liturgici ammessi dalle rubriche.

             Non dubitiamo affatto che i Membri del menzionato Ordine, caro ai Romani Pontefici nostri predecessori ed anche a Noi, da questo solenne Decreto possano essere incitati al culto della eccelsa Vergine Maria, a propagare inoltre la Fede Cattolica e l’antica e stretta comunione con questa Sede del Beato Pietro.

              Infine desideriamo che questo documento sia conservato religiosamente e sortisca adesso ed in futuro i suoi effetti, nonostante contrarie disposizioni.

              Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l’anello del Pescatore, XXI del mese di gennaio 1994, sedicesimo del nostro Pontificato.

                                                   + Angelo Card.Sodano

                                                                   Segretario di Stato

                    Timbro (anello del Pescatore)                                            

 

 


Fonte: si ringrazia l'Autore il Comm. Vittorino Profera che ha cortesemente inviato il suo scritto alla Redazione del Portale della Luogotenenza per l'Italia Meridionale Tirrenica.

 

 

 

 

 


 

 

 

OESSG

Luogotenenza per Italia Meridionale Tirrenica

 

 

E-mail: info@oessg-lgimt.it

Web: www.oessg-lgimt.it